domenica 20 luglio 2008

Azzerati i fondi per l'ambiente

Riporto alla lettera il post del 11 giugno 2008 di Alfonso Pecoraro Scanio.

Alla prima prova dei fatti questo governo si è subito scoperto per quel che è.
Infatti non ci ha pensato due volte ad azzerare i fondi necessari per il contrasto all’inquinamento e per migliorare la qualità della vita in zone di grande degrado ambientale. Il tutto per poter coprire economicamente il decreto sull’ICI e sull’IRAP
Complessivamente per i prossimi tre anni sono state tagliate risorse pari a circa 800 milioni di euro, già destinate alle politiche ambientali.
Nello specifico:

  • Tolti 150 milioni di euro in tre anni dal Fondo per la riforestazione, destinato alle città a maggior crisi ambientale.
    Per questo fondo le amministrazioni di Taranto e Gela, aree fortemente condizionate dalla presenza dell’Ilva e del Petrolchimico avevano già sottoscritto accordi per forti interventi sul verde pubblico per il miglioramento della qualità della vita: si tratta di un vero e proprio schiaffo alle amministrazioni ed ai cittadini
  • Tolti 400 milioni di euro dal Fondo per il trasporto pubblico locale
  • Tolti 60 milioni di euro dal Fondo per le Isole minori
  • Tolti 20 milioni di euro dal Fondo per il trasporto pubblico alternativo nei centri storici tutelati dall’Unesco.
  • Tolti 30 milioni di euro destinati alle Bonifiche nelle aree militari
  • Tagliati 80 milioni di euro dal Fondo per la ristrutturazione della rete idrica nazionale
  • Tagliati diversi milioni di euro dal Fondo contro il dissesto idrogeologico nei piccoli comuni e dalle Aree marine protette.

Ma noi non staremo con le mani in mano.
Occorre sopperire al pesante silenzio degli organi d’informazione facendo circolare il più possibile queste notizie.
Conto su tutti voi.

Discorso di un grande uomo

Robert Kennedy18/03/1968 DISCORSO ROBERT KENNEDY UNIVERSITÀ DEL KANSAS
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.

(Robert Kennedy)